Più conosciuta in Italia per il suo discorso “Dovremmo essere tutte femministe”, trascrizione di un noto TED X , Chimamanda Ngozi Adichie è una scrittrice nigeriana di fama internazionale, i cui romanzi hanno vinto numerosi premi in Europa e negli Stati Uniti. Nei suoi lavori – tutti bellissimi! – i temi dell’immigrazione e della discriminazione e quello di genere si intrecciano sapientemente.
Se non lo avete ancora letto, vi consigliamo in particolare Americanah, il suo terzo romanzo pubblicato nel 2013. Qui Chimamanda, riesce a raccontare la parte più inconscia del pregiudizio insita anche in chi si reputa antirazzista, descrivendo la vita quotidiana di Ifemelu, giovane studentessa universitaria nigeriana negli Stati Uniti. Dalla quarta di copertina:
Ifemelu non aveva mai saputo di essere nera: lo scopre negli Stati Uniti, dove la società sembra stratificata in base al colore. Esasperata, Ifemelu decide di dare voce al proprio scontento dalle pagine di un blog. I suoi post si conquistano velocemente un folto pubblico di lettori, che cresce fino ad aprire a Ifemelu imprevisti e fortunati sbocchi sul piano professionale e privato.
Ma Americanah racconta anche di un’identità sospesa, dell’insoddisfazione di una donna che, pur all’apice del successo, non sente di poter mettere radici profonde nel luogo in cui vive né di poterne ritrovare nel suo paese d’origine, dove ormai agli occhi di tutti è una Americanah.
Americanah è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e fa venire voglia di leggerne altri, ma soprattutto un libro che – seppur ambientato tra Nigeria e Stati Uniti – ben racconta le contraddizioni della maggior parte delle persone che lasciano la propria terra e le difficoltà nel far fronte a pregiudizi, stereotipi e visioni differenti.