Qualche giorno fa, chiacchierando sul gruppo Whatsapp di ALI – Accogllienza Libera Integrata, la nostra amica Juliette ci ha detto che se avesse avuto le stoffe avrebbe cucito mascherine per tutti noi, visto che non se ne trovavano in giro. Così sono partiti gli scambi di informazioni sul miglior modo per farle, i tutorial, la raccolta delle stoffe, la ricerca dell’ago della macchina da cucire, che si era rotto, e degli elastici. Tutte cose semplici in momenti di normalità, ma oggi così complicate!!!
In pochi giorni Juliette si è messa in produzione come un treno, e ha sfornato subito un bel po’ di mascherine con tasca interna. Le prime sono state distribuite sabato 11 aprile all’interno dei pacchi pasquali consegnate alle famiglie dall’Associazione A Buon Diritto, che recentemente è entrata a far parte della Rete di supporto di ALI.
Juliette Armelle, giovane donna camerunense, sarta di formazione e ospite di uno SPRAR a Roma, continua la sua produzione, offrendo le sue mascherine a chi ne ha bisogno. Eccovi Bakare, modello di eccezione, che dovendo lavorare tutti i giorni viaggiando fino ad Ostia ne fa un largo uso. Il vantaggio di queste mascherine è che, differenze di quelle usa e getta, sono lavabili e possono quindi essere riutilizzate. Attenzione però: queste mascherine non sono presidi sanitari certificati.
IMPORTANTE: La mascherina non ci protegge ma aiuta a proteggere gli altri dalle goccioline di saliva emesse quando parliamo, tossiamo, starnutiamo. Se siamo portatori sani (cioè, se abbiamo il virus ma non la malattia) queste goccioline potrebbero contagiare altri. Per questo molte persone ora portano la mascherina in luoghi pubblici chiusi. L’USO DELLA MASCHERINA AIUTA A LIMITARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS MA DEVE ESSERE ADOTTATO INSIEME AD ALTRE MISURE DI IGIENE RESPIRATORIA E DELLE MANI ! (Ministero della Salute)
Per maggiori informazioni sulle mascherine di Juliette, scrivete a info@accoglienzalibera.org